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Roberto Molinelli
FJH DIVERTIMENTO
sul nome Franz Joseph Haydn
Commissione Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Prima esecuzione assoluta
Bolzano, 8 dicembre 2009 - Auditorium - ore 20.30
Trento, 9 dicembre 2009 - Auditorium - ore 20.30
Orchestra Haydn
Tito Ceccherini, direttore
"FJH Divertimento" è interamente costruito su una sequenza di 16 note, derivate dallo spelling musicale del nome Franz Joseph Haydn, ossia dall'abbinamento di note musicali a ciascuna delle lettere secondo la relazione prevista dalla notazione letterale tedesca, qui ampliata ed estesa poi a tutto l'alfabeto.
Strutturalmente è scritto come una piccola sinfonia in tre movimenti, collegati tra loro, i quali presentano e sviluppano, in successione, ciascuno dei tre nomi di Haydn, recuperando così il nome di battesimo completo del sommo compositore austriaco che egli, singolarmente, non utilizzò mai in vita, facendosi chiamare Joseph o "Giuseppe Haydn", forma italiana che usò spesso per siglare partiture autografe o edizioni a stampa.
Questo omaggio, dedicato al duecentesimo anniversario del Padre del sinfonismo, intende preservare l'essenza del divertimento "à la Haydn", nel quale l'elemento inaspettato e il fattore sorpresa partecipano costantemente all'elaborazione dell'idea musicale, caratterizzata da strutture ampie e articolate generate partendo da motivi brevi e relativamente semplici, proprio come nel caso di questa composizione.
Il preludio iniziale contiene l'intera sequenza di 16 note, subito scandita all'unisono da tutta l'orchestra, e brevemente la elabora per sfociare in crescendo al primo movimento energico, ricco di colori e dinamiche cangianti, costruito sulle note derivate da "Franz", introdotte dalla tromba e poi man mano variate e trasfigurate, fino a giungere, quasi irriconoscibili (ma sempre le stesse), al solo di clarinetto che conclude e collega il primo movimento al secondo.
L'andante successivo, arioso e cantabile, sviluppa il tema scaturito da "Joseph", citandolo subito nei primi violini, dapprima per moto retto e poi immediatamente l'inverso, seguito da incastri derivati dalla scomposizione e posposizione delle note che ne fanno parte. Su "Joseph" saranno interamente basati i soli di oboe, fagotto, le evoluzioni del flauto che preludono allo sviluppo nel "pieno" del suono orchestrale, e tutti gli interventi di incastro contrappuntistico e armonico. Termina il secondo movimento l'ironica citazione della tuba, accompagnata in "passeggiata" dallo staccato dei fagotti e dei clarinetti.
L'ultimo movimento è infine un vivace e brillante Rondò, e anche qui sia il tema, che ciclicamente ritorna, sia le variazioni, sono rigorosamente derivati dalle 5 note associate a "Haydn", come sempre alternandone la successione e variandone ritmo e alterazioni, ma senza mai utilizzarne altre con altro nome.
Organico:
2 flauti (II anche ottavino)
2 oboi
2 clarinetti in SIb
2 fagotti
2 trombe
4 corni in FA
3 tromboni
tuba
timpani
percussioni: triangolo, rullante, glockenspiel, piatto sospeso, piatti a 2,
legnetti, 2 wood blocks (alto-basso), frusta
archi
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Molinelli
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